di Monica Panigati (chiesa battista di Bollate)

Nello scorso numero vi avevamo reso conto della Festa delle Chiese Battiste della Lombardia, svoltasi il 2 giugno presso la Chiesa Battista di via Pinamonte a Milano. Una festa per riflettere insieme sul tema della pace e sull’impegno di ciascuna e di tutti per alimentare la speranza, diversa dall’ottimismo, che un mondo di pace sia ancora e sempre possibile.

L’obiettivo della giornata, e dei lavori dei diversi gruppi, era quello di arrivare a scrivere un “credo nell’impegno della pace”, dei cui contenuti di preghiera, dialogo e azione vi abbiamo già raccontato nello scorso articolo. In questo nuovo articolo vogliamo invece riportarvi in maniera più dettagliata e integrale le riflessioni e i diversi “credo”, sotto forma di poesia o di testo, emersi dal lavoro dei tre gruppi costituiti durante la festa e che sono stati letti durante il culto a conclusione della Festa.

Il primo testo che vi vogliamo condividere è il seguente:  

Credo in Te, Signore, che mi dai la forza per resistere nelle situazioni in cui umanamente non possiamo resistere: credo nella forza della preghiera e della fede.

Credo nel camminare insieme agli altri, nella speranza di cambiare le cose.

Credo in un coraggio che sa opporsi alle potenze e dare forza alla mia fragilità.

Credo nel dialogo, che può evitare e concludere ogni guerra.

Credo nella missione della chiesa di annunciare la pace evangelica.

Credo che la ricerca della pace ci riguardi sempre perché ogni guerra ci danneggia.

Amen

Il secondo testo è il seguente:

Il primo punto è l’importanza della preghiera perché possiamo essere riempiti dello Spirito Santo e capire quindi se quello che noi faremo è la volontà di Dio oppure il capriccio dell’essere umano o delle sue emozioni. Un altro punto importante è che ci vogliamo impegnare nel mantenere il dialogo aperto fra le diverse contrapposizioni e punti di vista che esistono anche nella nostra chiesa. Un altro aspetto è quello di investire tempo per formarci sui vari temi delle discussioni e per saper sviluppare un pensiero critico rispetto a quello che il mondo dice, le decisioni siano basate però sul Vangelo e non su quello che si sente o che ognuno porta come proprio sentito.  Un altro aspetto importante è quello di agire con quello che siamo e abbiamo: sia un piccolo seme o un grande albero metterlo a disposizione e usarlo laddove il Signore ci ha messi. Ultimo, ma non per questo meno importante, le chiese possono educare le famiglie affinché le famiglie possono educare anche le nuove generazioni rispetto proprio ai valori cristiani e a come questi contribuiscono alla pace.

Infine il terzo testo:

La pace presuppone il dialogo tra le pluralità delle visioni. Presuppone di non rinunciare alla complessità delle soluzioni. La verità, senza la quale non c’è pace e nemmeno giustizia, non è mai frutto di un’elaborazione solo personale: occorre una narrazione condivisa e comunitaria. Come figli di Dio, ti preghiamo Padre perché Tu ci dia la forza e il coraggio per mantenere vivo il dialogo con i fratelli e le sorelle, per farci comprendere quale sia il disegno vero di pace che Tu costruisci per l’umanità. Smarriti a volte ci domandiamo quale pace desideriamo e quale il momento per realizzarla. Solo avendo il coraggio di mettere da parte le nostre paure e i nostri individualismi, e mantenendo lo sguardo aperto all’altro, Tu Padre ci guidi nella costruzione di un mondo giusto e pacifico. Che il tuo coraggio possa essere il nostro coraggio, che la tua fede sia la nostra fede, per questo noi ti preghiamo.

Fiduciosi che, riempiti dallo Spirito, ciascuno e ciascuno possa diventare artigiano di pace, affinché presto il grido della pace di milioni di uomini e donne non sia più soffocato dai rumori delle armi, vi auguriamo una buona estate.